Perché preferire il Triathlon alla sola corsa e alcuni miti da sfatare
- Enrico
- 22 nov 2016
- Tempo di lettura: 3 min

Perché preferire il Triathlon alla sola corsa e alcuni miti da sfatare
La prima obiezione mossa, quando a un podista, ma anche a un ciclista o a un nuotatore viene consigliato di praticare triathlon è:
“Voi siete matti e poi chi lo trova il tempo per allenarsi?”
Sgombriamo quindi subito il campo.
Intanto ricordiamoci che triathlon non è più sinonimo di Ironman da decenni. (Lo è stato solo nei primissimi anni, quindi parliamo degli anni 70!)
Ci sono gare su distanza sprint che prevedono 750 metri a nuoto (15 vasche da 50 metri) 20 km in bici (da corsa o mountain bike) e cinque km a piedi (o camminati…) o gare come il super sprint o promozionali che dimezzano tale distanza.
Un “triatleta” può arrivare ad allenarsi anche meno di un “fanatico” di una singola disciplina, la questione non è il quanto, come abbiamo spesso detto, ma il come.
In realtà non vi è un minimo o un massimo, tutto dipende dai risultati che si vogliono perseguire e di conseguenza dal tempo che si ha a disposizione nonché dal proprio punto di partenza. (Per esempio il sottoscritto potrebbe fare come livello “sopravvivenza” 1 giorno di nuoto a settimana (30 / 40 minuti ) una bicicletta a settimana o anche ogni 2 e una corsa a settimana).
Poco vero?
E’ chiaro che con una preparazione di questo tipo a patto di non essere “dotati geneticamente” non si può pensare di andare molto lontano.
Ma passiamo ai vantaggi che porta la triplice rispetto, per esempio, alla sola corsa:
Più Completezza strutturale: Distribuisce il carico su più gruppi muscolari (idealmente dovrei allenare tutti i muscoli del corpo nelle loro tre caratteristiche che sono la resistenza la velocità e la forza)
Meno Noia: C’è più variazione di gesto atletico per cui ci si annoia di meno.
Meno Trauma: essendo la corsa la più impattante, bici e nuoto aiutano ad alleviarne la traumaticità a tutto vantaggio delle articolazioni che ringrazieranno.
Location: Le gare di Triathlon si svolgono spesso in luoghi di villeggiatura (lifestyle) il momento della gara diventa anche, o può diventare, week end di ferie esempio al mare ove si svolge la gara stessa.
Divertimento: trovo le gare più divertenti in quanto con il cambio della disciplina i risultati hanno improvvise mutazioni ( ti passo a nuoto mi passi in bici ti ripasso a piedi ). La transizione è una quarta disciplina molto divertente e un po’ folle.
Completezza aerobica: Il circuito aerobico viene maggiormente stimolato in quanto presente in tutte e tre le discipline, lo posso quindi allenare senza dover iper caricare una sola parte del corpo.
Flessibilità: Se il meteo è ostile si può decidere di lavorare in palestra o in piscina.
Alternativa: In caso di trauma ci si mantiene comunque tonici scaricando una delle 3 discipline e concentrandosi sulle altre.
Motivazione: Più varietà meno noia più motivazioni meno stress
In vita mia ho iniziato e smesso “un sacco di cose”, andavo a nuotare poi mi stufavo, passavo alla palestra poi mi stufavo, andavo a correre e cosi via…
Da quando ho scoperto il triathlon nel 1996 con alti e bassi non ho mai smesso J.
Uno sport cosi completo, complesso, accattivante, non stanca mai e pone sempre nuovi obbiettivi ( cambio la bici, devo migliorare la tecnica del nuoto, provare a cambiare scarpe, preparare meglio la bici per le salite, passare alla crono per il no-draft, la mountain bike per il cross triathlon, fare potenziamento in palestra, perdere peso per correre più veloce, etc …)
Personalmente reputo questa attività un vero e proprio stile di vita (Lifestyle), mi alleno circa un ora al giorno per 6 giorni a settimana ( 2 o 3 nuoti da 1 ora, 1 o 2 bici da 1 ora e mezza, 2 o 3 corse da un ora, in inverno 2 palestre da 1 ora), ricordando che tempi e metodi sono una questione assolutamente personale, con questo impegno miglioro di anno in anno (salvo imprevisti) e sono arrivato, pur non avendo la genetica dalla mia parte soprattutto nella corsa, dal correre a 7’20” (assenza di allenamento) al 40% del rank nazionale.
Infine fa figo J, la gente ti/vi/ci guarda come marziani quando vi chiedono che sport praticate, soprattutto nei confronti di chi ne fa solo uno J.
“lo scopo è convertirvi tutti al triathlon, che diventerà, presto, il nuovo sport nazionale. J” Cit.
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